Modelli comunicativi - Parte prima
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ESTRATTO DOCUMENTO
I modelli della comunicazione
Modello s.m. 1. L oggetto o il
termine atto a fornire un
conveniente schema di punti di
riferimento ai fini della riproduzione
o dell imitazione, talvolta
dell emulazione: copiare
fedelmente il m.; il Petrarca è stato
per lungo tempo il m. preferito dei G. Devoto, C.G. Oli
poeti d amore; con funzione Nuovo vocabolario
attributiva: uno scolaro m. # La illustrato della lingua
persona che posa davanti … italiana, Milano,
Selezione dal Reader s
Digest, 1987 Ia
edizione
I modelli della comunicazione
Modello
Processo di
traduzione tra la
teoria e la realtà;
spiegazione e analisi
della teoria
attraverso un
linguaggio derivante
dalla logica, dalla
matematica o dalla
statistica
I modelli della comunicazione
In una teoria matematica che
cerchi di spiegare e prevedere gli
eventi nel mondo che ci circonda
si prende sempre in esame un
modello semplificato del
mondo, un modello matematico
contenente soltanto gli elementi
relativi al comportamento in
esame
Norbert Wiener, Cybernetics. Control and Communication in the Animal and the
Machine, 1948, cit. in J.R. Pierce, La teoria dell informazione. Simboli, codici,
messaggi, Mondadori, Milano, 1963, p. 54
I modelli della comunicazione
I modelli della comunicazione
costituiscono delle sintesi grafiche
riguardanti singoli o molteplici
aspetti del processo comunicativo
È possibile stabilire un percorso
evolutivo dei modelli della
comunicazione che, però, non va
assolutamente considerato come
dato cronologicamente
I modelli della comunicazione
In generale, però, è possibile operare una distinzione
fondamentale relativa ai differenti tipi di modelli
Modelli circolari
Modelli lineari
I modelli della comunicazione
Domande sui modelli
A quale paradigma della
comunicazione appartiene?
È presente il feedback?
Quali sono gli elementi
della comunicazione
presenti nel modello?
Quali sono le loro caratteristiche?
I modelli della comunicazione
IMPORTANTE
La linearità o la circolarità
di un modello non dipende
in alcun modo dalla sua
forma grafica.
1. I modelli lineari sono
privi di feedback.
2. I modelli circolari sono
dotati di feedback.
I modelli della comunicazione:
il feedback
Letteralmente,
l espressione nasce dal verbo inglese
to feed alimentare, nutrire
à
unitamente al termine
back all indietro
à
Il primo a introdurre il concetto è stato lo scienziato
inglese J.C. Maxwell nel 1868, il quale pubblicò uno
studio sui sistemi automatici (governor) in cui metteva in
evidenza come essi fossero in grado di autocorreggersi
proprio grazie al ritorno di informazione.
UNISCE L IDEA DI CONTROLLO DI SISTEMA A QUELLA DI
RITORNO DELL INFORMAZIONE
I modelli della comunicazione:
il feedback
"Il regolatore è una parte
della macchina attraverso la
quale la velocità della
macchina stessa è
mantenuta costante a
dispetto di variazioni della
potenza erogata o della
resistenza
(al moto)
J.C. Maxwell, On governors,
[1868]
I modelli della comunicazione:
il feedback
Il feedback può essere definito
come:
• possibilità di risposta da parte
del ricevente
• ciclo di restituzione della
risposta
• retroazione
I modelli della comunicazione:
il feedback
Per feedback si intende un segnale che permette ad
un sistema di regolare la propria azione sulla base dei
risultati ottenuti
Esistono 2 tipi di feedback:
1. Negativo, quando agisce in modo che il sistema
funzioni sempre allo stesso modo, entro margini
controllati di tolleranza.
2. Positivo, quando mantiene il sistema in continuo
cambiamento.
Modello ipodermico
Modello ipodermico
Il comportamentismo
behaviorismo dal termine inglese Behavior =
à
comportamento è quell approccio che interpreta i
fenomeni psicologici in termini di eventi di natura fisica
piuttosto che mentale L esempio più classico è
quello del riflesso
condizionato di Pavlov
Modello ipodermico
Secondo il comportamentismo, un animale
sottoposto ad uno stimolo risponde attuando un
comportamento che dipende esclusivamente dai
suoi caratteri biologici
Dunque ad un medesimo stimolo corrisponde una
medesima risposta, indipendentemente
dall esemplare sottoposto all esperimento
Modello ipodermico
Attraverso un operazione di parallelismo tra
animali e uomini, inizialmente si ritenne che la
comunicazione, considerata uno stimolo di
massa, potesse attivare un medesimo
comportamento in ciascun essere umano che
si sottoponeva ad essa
Modello ipodermico
Per quanto concerne l aspetto teorico
il richiamo più diretto è relativo alla teoria
dell ago ipodermico o alla teoria del
proiettile magico
Modello ipodermico
Veniva dunque attribuito ai mezzi di
comunicazione di massa un potere
incredibilmente grande e pericoloso
MANIPOLAZIONE
Messaggio
E R
DESCRIZIONE DISPENSA
La presente lezione fa riferimento al corso di Processi culturali e comunicativi tenuto dal Prof. Ciofalo. L'argomento trattato è quello dei modelli di comunicazione, di cui si opera una distinzione tra modelli circolari con feedback e modelli lineari senza feedback. Vengono poi analizzati alcuni modelli: il modello ipodermico e il diagramma di flusso, e il modello matematico informazionale.
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Atreyu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Processi culturali e comunicativi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università La Sapienza - Uniroma1 o del prof Ciofalo Giovanni.
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