Insediamento umano e attività produttive
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ESTRATTO DOCUMENTO
A partire dal XVI secolo, l’enorme disponibilità di terre vergini nel Nuovo
Mondo e lo sfruttamento di una manodopera a basso costo porta allo
sviluppo di una agricoltura volta solo al commercio
l’agricoltura di piantagione si caratterizza come monocoltura (produzione di
un solo prodotto) ed è di tipo speculativo in quanto non si preoccupa della
conservazione dei suoli e del mantenimento della loro fertilità
è praticata in grandi aziende
gestite da latifondisti locali o da
multinazionali, ed i prodotti che si
ricavano (cotone, cacao, the)
sono spesso inutili
all’alimentazione delle
popolazioni locali
Una tecnica di coltivazione molto
redditizia, sviluppata dagli arabi alla fine
del primo millennio e poi diffusasi
nell’area mediterranea dell’ Europa è
l’orticoltura
Di origine più antica e diffusa nelle aree più secche del bacino del
latifondo = sfruttamento estensivo di vasti territori con un
Mediterraneo, è il
solo prodotto (cereali come il frumento; piantagioni)
XVIII secolo il settore dell’agricoltura viene investito dal progresso =
rivoluzione agraria ha permesso la prima crescita demografica europea e
poi la rivoluzione industriale …
policoltura di sussistenza = diversificazione,
introduzione di una
all’interno delle aziende, della produzione (frutteti, ortaggi, cereali) e
associazione dell’allevamento di animali da cortile (polli, conigli …)
Con l’avvento dell’ideologia marxista, prima i Unione Sovietica, poi negli
altri paesi dell’Est, in Cina e altri paesi asiatici, è introdotta l’agricoltura
collettivizzata, basata sulla gestione centralizzata dello stato e gestita
nell’ambito di un Piano economico generale
Con la meccanizzazione dell’agricoltura (metà del XX secolo) la manodopera
diminuisce ma le capacità di lavoro dei campi diventano enormi
diventa possibile lavorare qualsiasi suolo … ma le nuove macchine sono
redditizie solo se usate su grandi dimensioni
La diffusione dell’azienda meccanizzata comporta una revisione
dell’organizzazione della campagna: le piccole particelle fondiarie devono
essere ricomposte in un’unica proprietà …
ricomposizione fondiaria
attuata con strumenti giuridici porta a un nuovo assetto fondiario che
assume forme geometriche regolari
Modelli di agricoltura predominanti in Europa
Il paesaggio agrario europeo è stato caratterizzato, nella storia, da
modelli molto diversi a seconda dell’area in cui si sono sviluppati
3 si sono mantenuti nonostante le innovazioni tecnologiche e
ma solo
ancora oggi caratterizzano delle regioni precise
orti mediterranei (paesaggio mediterraneo) = caratterizza i sistemi
1.
insediativi molto fitti, dominati da villaggi e case sparse, e le aree con
suoli fertili e con possibilità di essere irrigati (aree a clima mediterraneo e
in parte a clima atlantico) … utilizza appezzamenti piccoli, coltivati in
modo intensivo con colture varie specializzate (fiori, verdure …)
2. l’openfield = caratterizza le pianure centro-
europee e si caratterizza per l’estensioni di
campi privi di chiusure coltivati a seminativo
nudo
la struttura insediativa è accentrata, delimitata da una cintura di orti e giardini;
i terreni sono coltivati con il sistema a tre campi, dividendo il territorio agrario
in grandi quartieri di semina ciascuno dedicato a una singola produzione;
al di fuori dei coltivi si estendono i pascoli ed i boschi
3. il bocage (boschetto) = caratteristico
della Europa atlantica (Francia, Isole
Britanniche, Irlanda)
presenta un assetto a campi recintati da
chiusure vive (siepi, filari di alberi) e un
tipo di insediamento disperso
La distribuzione dei servizi
La rivoluzione industriale ha modificato radicalmente i modi del produrre, i
consumi e i mercati che ha avuto come effetto la trasformazione della
società dei paesi ricchi e avanzati sia dal punto di vista culturale che sotto
l’aspetto strutturale
risolto il problema della produzione del cibo e poi quello della produzione
di beni strumentali, la domanda si rivolge verso la produzione di servizi
tra i primi servizi creati dall’uomo troviamo il commercio, a cui seguono
l’amministrazione della società e del territorio, la difesa della comunità, la
gestione delle pratiche religiose …
oggi parliamo di rete dei servizi, varia e complessa a seconda della loro
tipologia, che copre le necessità legate alla vita quotidiana come la cultura,
l’informazione, la sanità, il commercio, l’economia, la mobilità, il tempo
libero …
La distribuzione dei servizi riguarda il rapporto fra la popolazione
distribuita su un dato territorio e i centri in cui i servizi sono erogati
la costruzione e la gestione di un punto di erogazione di un servizio ha
sempre costituito fonte di discussione a diversi livelli in quanto è soggetta
ad un costo che ricade sia sull’utente che sulla società
è quindi importante trovare il modo di costruire tanti servizi quanti
effettivamente servono e che possano essere sopportati dal punto di
vista economico da tutta la società
questo problema è stato affrontato per la prima volta da un geografo
tedesco, Walter Christraller
La teoria delle località centrali
assunti teorici
superficie spaziale omogenea e una popolazione proporzionalmente distribuita
sul territorio
costo di trasporto proporzionale alla distanza
comportamento razionale degli agenti economici
Il ragionamento di Christaller parte dal principio che ogni persona è disposta a
spostarsi solo per una data distanza, la cui lunghezza dipende dall’importanza
del servizio che vuole utilizzare
servizi di poco valore economico = breve distanza = distanze maggiori
servizi di maggiore interesse economico e sociale
Il territorio è coperto da una maglia regolare di punti di servizio e l’ordinamento
spaziale degli insediamenti, basato sul quantitativo e sul livello dei servizi che
essi forniscono, genera una gerarchia
Christaller individua tre serie di località di
servizio, ciascuna con una sua funzione
e con una sua area di competenza
le realtà che presentano servizi più
rari sono le città
attorno a esse sorgono una serie di
centri minori, le cittadine • insediamenti di ordine maggiore
e ancora attorno si trovano i centri più •
piccoli, i villaggi insediamenti di ordine intermedio
• insediamenti di ordine inferiore
DESCRIZIONE DISPENSA
Questo materiale didattico si riferisce al corso di Geografia umana tenuto dalla dottoressa Nadia Carestiato. Più l’uomo progredisce nella sua azione di organizzazione del territorio, più si accorge che esso è non è un bene illimitato la percezione dello spazio e del suo valore di risorsa da sfruttare varia in base alla densità di popolazione che lo occupa
nelle aree della terra più densamente popolate lo spazio è un bene limitato, per questo il suo uso va pianificato. L’azione di razionalizzazione-pianificazione dello spazio deve considerare la dimensione temporale: la coordinazione spazio-tempo fra i membri di una comunità molto ampia può allargare la quantità di spazio a disposizione di ciascuno, in quanto consente a ciascuno una alternanza nel tempo dell’uso di uno stesso spazio. La pianificazione territoriale è un atto politico, attraverso il quale si cerca di realizzare un progetto sociale a livello statale, regionale e urbano.
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Atreyu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Udine - Uniud o del prof Carestiato Nadia.
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