graminacee da prato
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ESTRATTO DOCUMENTO
Varietà e utilizzazione
più adatta allo sfalcio che al pascolamento (alta taglia ed a
rapido accrescimento)
Precoce, ma con un ventaglio fra le cultivar di circa tre
settimane,
In coltura pura o in consociazione con erba medica o trifoglio
bianco oppure, in ambienti marginali, in miscugli polifiti.
Il miglioramento genetico sta lavorando attivamente per
migliorarne l’appetibilità e l’elasticità di utilizzazione.
Il Registro italiano comprende 26 varietà. Oltre alle cultivar
italiane “Penna”, “Celone”, “Erika”, “Magno”, “Sibilla” e “Tanit”
(questa ultima di tipo mediterraneo), sono da citare la varietà
francese “Ondine”, la danese “Finelawn” e le statunitensi
“Carol” e “Safari”.
FESTUCHE MINORI: F. pratensis, rubra, ovina
Festuca pratensis Huds
Festuca dei prati - Varietà e utilizzazione
consociazioni con
leguminose non
aggressive per prati
pascoli di qualità.
Il Registro italiano
annovera due varietà di
provenienza polacca,
una slovena e una
italiana “Full”.
Esigenze ambientali e tecnica colturale
caratteristiche simili alla F.arundinacea, è meno rustica, meno
produttiva, meno longeva (5-8 anni), meno resistente alla siccità e
più tollerante al freddo, più rapida nell’insediamento e più appetita
dal bestiame =
climi freschi e temperati, anche di montagna (insieme al Lolium
perenne). Festuca ovina –
Festuca gr. ovina L.
Esigenze ambientali e tecnica
colturale
Poco esigente, si adatta a
terreni magri e a climi freddi e
siccitosi. Utile in condizioni
estreme, in miscugli complessi
da pascolo.
Varietà e utilizzazione
La produttività e il valore
foraggero sono mediocri.
Il Catalogo italiano annovera
tre varietà, di cui una nazionale
“Scilla”.
Festuca rossa –
Festuca gr. rubra L.
Esigenze ambientali e
tecnica colturale
ottima qualità, modesta
produttività, si usa in
montagna (miscugli
complessi)
Varietà e utilizzazione
Adatta a pascoli, tappeti
erbosi e inerbimenti tecnici
(scarpate, piste da sci ecc.).
Sono disponibili le cv. “Echo”,
danese e “Kos”, polacca.
Phleum pratensis – fleolo, coda di topo
Auricole assenti, ligula ondulata,
guaine cilindriche
Car. lucide, ovali, 1.5 mm, lemma carenato Phleum pratense L.
Coda di topo -
Esigenze ambientali e tecnica colturale
zone fredde e montane (Resistentissimo a basse temperature e
terreni acidi, non tollera siccità
Varietà e utilizzazione
Lunga persistenza (5-8 anni), tende a concentrare la produzione
al primo ricaccio,
Passaggio dalla fase vegetativa a quella riproduttiva graduale,
Produttività paragonabile a quella dell’erba mazzolina.
Basso contenuto proteico, ma ottima appetibilità.
In coltura pura per assicurare produzioni tardive; in consociazione
con il ginestrino e il trifoglio bianco e ibrido,
Nel Registro italiano figurano 7 varietà: la più diffusa è “Toro”,
precoce e a utilizzazione bivalente (pascolamento e sfalcio),
l’inglese “S48”, la canadese “Climax”, la belga “Comer” e la
tedesca “Odenwalder”.
Lolium perenne - loietto
Auricole incrociate – pagina inf. lucida
Car. 6-7 mm – moncone cilindrico
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher darksoul98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sistemi colturali arborei e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Napoli Federico II - Unina o del prof Fagnano Massimo.
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