Glossario di urbanistica
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Seconda Università di Napoli Facoltà di Architettura
prof. Bianca Petrella
aa.2010-2011 - G per i corsi di
LOSSARIO
Area del territorio comunale comprendente, di norma, un centro abitato,
nonché nuclei abitati e case sparse gravitanti sul centro (rif. Istat)
Le frazioni sono indicate nello Statuto o in altri regolamenti approvati dal
consiglio comunale.
Frazione Il Comune provvede «alla suddivisione del territorio comunale in frazioni
geografiche con limiti definiti in base alle condizioni antropogeografiche
rilevate» e di tracciarne i confini sulla cartografia.
Rif. Art. 9 D.P.R. 223/89
Struttura tecnica che dà luogo, mediante applicazione di idonee
Impianto di tecnologie, ad una riduzione del carico inquinante delle acque nere e
depurazione reflue ivi convogliate dai collettori fognari.
(ab/vani), è il rapporto tra numero di abitanti e numero di vani abitabili;
(0,75-1 ab/vano); per un calcolo maggiormente efficace si ricorre anche
alla dimensione delle famiglie in rapporto alla pezzatura delle abitazioni
Rif. CMLLPP n.425 del 29/01/1967, DL 745 del 26/10/1970
Indice
d’affollamento Il valore dell’Iaff dipende dalle “abitudini abitative locali” ; la normativa di
riferimento in materia pur datata (1967) prescrive :
- 1 alloggio per famiglia
- Iaff. variabile da 0.5 (famiglia mononucleare) a 1.33 (fam. di 8
componenti)
Suggerendo indici inferiori per i nuovi insediamenti.
Indice di (famiglie/abitazioni) E’ il rapporto tra numero di famiglie su numero di
coabitazione alloggi
Indica il rapporto tra la popolazione attiva e non attiva. Si esprime con ’ il
rapporto percentuale avente a numeratore la somma tra la popolazione
Indice di 0-14 anni e quella di 65 anni e più e a denominatore la popolazione in
dipendenza età da 15 a 64 anni
Rif. Istat
Indice di (mq/mq) È il rapporto tra la somma delle superfici lorde (vedi) di tutti i
sfruttamento piani e la superficie edificabile (vedi) del lotto.
o utilizzazione fondiaria
Indice di (mq/ha) E’ il rapporto percentuale di sup. fondiaria per ogni ha di sup.
sfruttamento o territoriale. (in alcuni casi la si definisce anche come rapporto tra la
utilizzazione superficie utile lorda (vedi) e la superficie territoriale.
territoriale E’ il rapporto percentuale avente a numeratore la popolazione di 65 anni
Indice di e più e a denominatore quella di 0-14 anni.
vecchiaia Rif. Istat - 11 -
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(mc/ab), è il volume medio di edificato per abitante (comprensivo anche
dei volumi tecnici e degli spazi comuni). Per l’edificato esistente tale
valore è estremamente variabile in funzione delle tipologie edilizie
storiche e del reddito medio. Nel progetto per un fabbricato residenziale
in un centro abitato si utilizza generalmente I medio=70 (80) -100 (120)
VC
mc/ab.
Indice Attualmente l’IVC è poco utilizzato in quanto si preferisce esprimersi
volumetrico attraverso il rapporto di superficie lorda di alloggio per abitante 25 mq di
capitario superficie lorda abitabile (pari a circa 80 mc vuoto per pieno), eventualmente
maggiorati di una quota non superiore a 5 mq (pari a circa 20 mc vuoto per pieno)
per le destinazioni non specificamente residenziali ma strettamente connesse con
le residenze (negozi di prima necessità, servizi collettivi per le abitazioni, studi
professionali, ecc.)
Rif. CMLLPP n.425 del 29.01.1967; DM 1444/1968, art.3
Spazio costruito (o edificabile) omogeneo, di dimensioni limitate,
Isolato costituito da uno o più edifici, circondato da strade.
(mq) superficie stabilita dallo strumento urbanistico al di sotto della quale
Lotto minimo di non è possibile procedere all’intervento.
intervento Norme in pendenza dell’approvazione di strumenti urbanistici generali,
consistono nel non autorizzare opere in contrasto con un piano adottato
Misure di dall’amministrazione
salvaguardia Rif. L. n. 1902/1952
Elaborato del piano urbanistico nel quale si specificano gli interventi che
Norme tecniche è possibile realizzare, precisando le indicazioni quantitative e qualitative
di attuazione di zona
(NTA) E’ quell’insieme di opere atte a rendere edificabile un’area: strade
residenziali, spazi di sosta e parcheggio, fognatura, rete idrica, rete
Opere elettrica, rete del gas, pubblica illuminazione, spazi di verde attrezzato,
d’urbanizzazione inoltre: impianti cimiteriali )- e reti telefoniche
(L.415/1989-art.26bis e L.38/1990
(circ 2015/1972)
primaria Rif. DPR 380/2001, Art.4, L.n.847 del 29/09/1964; DM. 1444/1968; L.415/1989-
art.26bis e L.38/1990; circ. 31 marzo 1972, n. 2015
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E’ l’insieme delle opere necessarie per la vita sociale minima di un
quartiere residenziale ma anche di aree agricole e produttive: asili nido,
scuole materne, dell’obbligo, mercati di quartiere, delegazioni comunali,
Opere chiese ed altri edifici per servizi religiosi, impianti sportivi di quartiere,
d’urbanizzazione centri sociali e attrezzature culturali e sanitarie, aree verdi di quartiere.
secondaria (v. anche attrezz. collettive)
Rif. Art.4, L.n.847 del 29/09/1964; circ 3210/1967, DM. 1444/1968; art.44
L.865/1971
Ci sono lavori che non hanno bisogno di “titolo abilitativo” (DIA,
permesso costruzione) e che non prevedono il pagamento di contributi,
sono le opere di manutenzione ordinaria, i lavori per l'eliminazione delle
Opere libere barriere architettoniche e le opere temporanee.
Rif. Art. 6 del TU dell’edilizia n.380/2001
Sono edifici ed impianti pubblici quei beni edificati da soggetti pubblici
e/o di proprietà pubblica, destinati a finalità pubbliche e sociali (ad es. le
sedi dei Ministeri, le caserme, le scuole, gli ospedali, i musei, le chiese, i
mercati, le università ecc.).
Storicamente l’opera pubblica era quell’opera realizzata e gestita
Opere pubbliche dall’Ente Pubblico, attualmente è più corretta la definizione di opera di
pubblica utilità (vedi), in quanto il soggetto pubblico ha ceduto al
soggetto privato parte delle competenze prima svolte.
Rif. Circolare 28/10/1967 n. 3210; art. 2 della L 11/02/1994, n. 109
Per edifici ed impianti di interesse pubblico debbono intendersi
quelli che, indipendentemente dalla qualità dei soggetti che li
realizzano - enti pubblici o privati - siano destinati a finalità di
Opere di carattere generale, sotto l'aspetto economico, culturale, industriale,
pubblica utilità igienico, religioso ecc.: es. conventi, poliambulatori, alberghi,
impianti turistici, biblioteche teatri, silo portuali, ecc.
Rif. Circ. M.LL.PP. n3210/1967
Area o infrastruttura posta fuori della carreggiata, destinata alla sosta
regolamentata o non dei veicoli e anche alla manovra e all’accesso.
Parcheggio Riff. Art.3 di D.Lgs.285/1992, circolare MM.LL.PP.3210/1967.
Parcheggio situato in prossimità di stazioni o fermate del trasporto
pubblico locale o del trasporto ferroviario, per agevolare l’intermodalità;
Parcheggio ovvero per agevolare lo scambio tra autovettura personale e mezzo del
scambiatore trasporto collettivo.
o intermodale rif. Art.3 di D.Lgs.285/1992
Un ambito territoriale caratterizzato da importanti evidenze archeologiche
e dalla compresenza di valori storici, paesaggistici o ambientali,
Parco attrezzato come museo all’aperto.
Archeologico Rif. TU 42/2004, art.101
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Sono i beni di proprietà di Stato, regioni, province e comuni che non
appartengono al demanio (vedi).
Patrimonio Rif. Artt. 826,. 827, 828 del cod. civ.; art. 843 Costituz.; cod. nav. 745.
Procedura strutturata su regole specifiche mediante le quali si tende ad
ottenere contemporaneamente due effetti differenti: da un lato, far sì che
la capacità edificatoria e il valore dei suoli si distribuisca equamente tra i
Perequazione proprietari e dall’altro lato, far sì che si acquisiscano suoli a servizio della
urbanistica collettività sociale con il minimo della spesa e senza attivare procedure di
esproprio.
Perimetro del Le giunte comunali devono delimitare il centro abitato che, pertanto,
centro urbano rimane distinto dal rimanente territorio comunale.
(v. anche centro abitato ed
edficato) Rif. DLgs n.285 del 30/04/1992, tit.1, art. 4
Per ciascun comune è costituita dalle persone aventi dimora abituale nel
comune, anche se alla data del censimento sono assenti perché
Popolazione temporaneamente presenti in altro comune italiano o all’estero.
residente Rif. Istat
E’ lo strumento che stabilisce i tempi e i finanziamenti con i quali si
Programma procederà all’attuazione degli interventi previsti dal piano urbanistico
pluriennale di comunale
Attuazione Rif.: Art. 13, L.19/1977.
(o Finanza di Progetto) E' un insieme di procedure che consente di
realizzare opere pubbliche con l'apporto di capitale e competenze proprie
di soggetti privati. La concorrenza nella costruzione e nella gestione
dell’opera pubblica (che per definizione non ha finalità di profitto) di
soggetti privati (che invece devono realizzare un congruo profitto)
Project financing comporta una particolare attenzione alle qualità economiche del progetto
che devono consentire di produrre flussi di cassa necessari a soddisfare
tutti i soggetti investitori
Rif. Dir. 93/37 della CEE (14 giugno 1993) Legge 11 febbraio 1994, n.109.
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(ml o unità di tempo) E’ la distanza massima che l’utenza deve
percorrere per raggiungere una determinata attrezzatura di uso collettivo
Raggio (p.e. scuola, ospedale, ecc.); essa varia in relazione al livello funzionale
d’influenza dell’attrezzatura (di quartiere, urbano, sovracomunale) e, quindi, alla sua
diffusione nel territorio. (v.anche bacino d’utenza). I raggi di influenza di
alcune attrezzature sono stabiliti da specifiche direttive.
Rapporto di (mq/mq); E’ il rapporto tra la superficie coperta (vedi) dagli edifici e la
copertura superficie fondiaria (vedi).
Atto dispositivo del Comune per regolare l’attività edilizia; deve
contenere la disciplina delle modalità costruttive, con particolare riguardo
al rispetto delle normative tecnico-estetiche, igienico-sanitarie, di
sicurezza e vivibilità degli immobili e delle pertinenze degli stessi. Il
senso del RE è stato modificato nel passaggio dalla LUN al TU e a
Regolamento quello ad esso assegnato dalle Regioni. Attualmente molte regioni
edilizio prevedono un regolamento edilizio/urbanistico e, spesso, gran parte
delle NTdA di un PUC e quelle del regolamento edilizio sono riferite agli
stessi elementi.
rif. art. 3 del Dlgs legislativo n. 267/2000; artt. 2, 4 del Tu 380/2001, art 33 della
L.1150/1942
Sono relative a particolari infrastrutture o aree che impongono il rispetto
Servitù speciali di divieti e di limitazioni nelle aree limitrofe (detti anche vincoli
(v. anche fascia di rispetto, e conformativi). Le principali sono relative ad Aeroporti, Aree militari, Fiumi
vincoli) navigabili, ecc.
Sono definibili come i luoghi della vita quotidiana della popolazione che
vi risiede e lavora. Essi sono costituiti raggruppando più comuni sulla
base degli spostamenti giornalieri per lavoro rilevati in occasione del
censimento della popolazione. Ogni area comprende più comuni. La
Sistemi Locali del gran parte della popolazione residente lavora all'interno di essa e i datori
Lavoro di lavoro reclutano la maggior parte della forza-lavoro dalle località che la
costituiscono.
Rif. Istat 2001
Sono i limiti di densità edilizia, di altezza e di distanza tra fabbricati,
attinenti l'attività edilizia; essi ineriscono alla densità edificatoria,
all'altezza degli edifici e alla distanza tra i fabbricati a seconda
dell'appartenenza del lotto edificabile ad una delle diverse zone territoriali
Standards edilizi omogenee (vedi) possono variare in conseguenza di disposizioni
normative regionali e locali
Rif. .artt. 7,8,9 del DM 1444/1968; Artt. 873, 907 del cod. civile
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E’ la quantità minima di superficie da destinare a servizi e attrezzature
per scopi pubblici (istruzione; verde, sport e tempo libero; parcheggi;
attrezzature di interesse comune) in dipendenza della zona territoriale
omogenea (vedi); nelle zone residenziali e agricole la quantità è
proporzionata agli abitanti della zto (mq/ab), nelle zone produttive è in
proporzione percentuale alla superficie della zona.
Gli standards urbanistici si configurano, negli strumenti urbanistici
generali, come concreta individuazione di aree sottratte all'edificazione
privata e riservate all'utilizzazione per scopi pubblici e sociali. Essi
presuppongono, nella grande maggioranza delle ipotesi, la successiva
espropriazione (vedi) da parte della pubblica amministrazione e la
realizzazione degli interventi per mano pubblica.
Standards Rif. artt. 3,4,5, 6 del DM 1444/1968.
urbanistici Possono riconoscersi tre livelli:
-1) livello delle abitazioni, comprende le attrezzature che competono al
nucleo elementare di abitazioni (unità di abitazione), o ad un
raggruppamento identificabile con l'unità di abitazione, fino cioè a circa
1.500 abitanti;
-2) livello delle unità residenziali, comprende le attrezzature di carattere
urbanistico-residenziale, e cioè al di sopra di una unità di abitazione ed
interessanti quindi un certo numero di unità;
-3) livello inter-residenziale, comprende le attrezzature di livello
superiore, di carattere generale, urbanistico-residenziali od anche
urbane.
Rif. Circ 425 del 1964
E’ la striscia di terreno di larghezza variabile destinata al traffico
veicolare; è caratterizzata da ampiezza della sezione, n. di carreggiate,
n. di corsie, pendenze, raggi di curvatura, larghezza delle banchine, punti
o tratti singolari.
Strada Strada extraurbana: strada esterna ai centri abitati.
Strada urbana: strada interna ad un centro abitato.
Strada vicinale (o Poderale o di Bonifica): strada privata fuori dai centri abitati ad
uso pubblico.
Rif. Art.3 di D.Lgs.285/1992
Per ogni abitante deve essere assicurata una superficie abitabile non
inferiore a mq. 14, per i primi 4 abitanti e mq. 10 per ciascuno dei
successivi.
Sup. abitabile x Le stanze da letto debbono avere una superficie minima di mq. 9, se per
una persona, e di mq. 14 se per due persone.
abitante Ogni alloggio deve essere dotato di una stanza di soggiorno di almeno
mq. 14.
Rif. D.M. 5 Luglio 1975
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E’ costituita dalla somma della superficie utile abitabile e dal 60% del
totale delle superfici non residenziali destinate a servizi ed accessori
(Snr), misurate al netto di murature, pilastri, tramezzi, sguinci e vani di
porte e finestre (Sc = Su + 60% Snr).
Superficie La Snr comprende a) cantinole, soffitte, locali motore ascensore, cabine idriche,
complessiva lavatoi comuni, centrali termiche, ed altri locali a stretto servizio delle residenze; b)
autorimesse singole o collettive; c) androni di ingresso e porticati liberi; logge e
balconi. (i porticati vanno esclusi se di uso pubblico)
Rif. art.2 di D.M.LLPP 801/1977
(mq) E’ la proiezione orizzontale della superficie lorda dell’edificio,
Superficie ovvero di tutte le parti edificate fuori terra comprese le eventuali
coperta costruzioni annesse all'edificio, delimitate dalla superficie esterna delle
mura perimetrali, ivi comprese anche le logge coperte
Superficie Area destinata dallo strumento urbanistico ad essere edificata secondo
edificabile le prescrizioni previste dalla normativa.
Generalmente espressa in metri quadri, è l’area del/i lotto/i edificato/i (o
edificabile) comprensiva delle aree di pertinenza dell’edificio; si può
Superficie anche esprimere quale porzione della superficie territoriale misurata al
fondiaria netto delle aree di uso pubblico o aree di urbanizzazione primaria e
secondaria (vedi).
Generalmente espressa in ettari, è l'area totale interessata dall’intervento
Superficie (o dall’analisi) comprensiva delle aree destinate all'edificazione (o
territoriale edificate) e le aree di uso pubblico o aree di urbanizzazione primaria e
secondaria (comprese le strade).
La superficie di pavimento degli alloggi misurata al netto di murature,
pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e finestre, di eventuali scale
interne, di logge di balconi.
Rif. art. 3 di DMLLPP n. 801del 10/5/1977, ripresa da Art 7 DM 811 del 3
ottobre 1975
Sup. Utile è la somma delle superfici di pavimento dei singoli vani
dell'alloggio, esclusi i balconi, le terrazze, gli armadi a muro, le cantine, la
soffitte non abitabili, tutti gli eventuali spazi comuni e le superfici
Supeficie utile e comprese negli sguinci.
superficie Sup. abitabile è la superficie totale delle stanze (vani utili) e cioè delle
abitabile camere da letto, delle camere da pranzo, da studio e da soggiorno, delle
soffitte abitabili, delle camere dei domestici, delle cucine e degli altri
spazi destinati all'abitazione (esclusi perciò i vani accessori che fanno
parte dello stesso alloggio).
Norme di regolamento edilizio o dello strumento urbanistico possono
dettare date prescrizioni particolari per il calcolo.
Rif. C.M. LL.PP. 425/1967 e n.1820 del 23/07/1960
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Gli strumenti urbanistici possono prescrivere una “dimensione” minima al
Unità minima di di sotto della quale non è possibile procedere all’intervento previsto.
intervento L’unità di misura, ovviamente, è associata alla tipologia di intervento:
lotto, isolato, edificio, facciata, ecc.
Utilizzo (raccogliere legna e prodotti spontanei della terra, pascolo, ecc.)
Usi civici di particolari aree da parte della collettività. Uso di origine medioevale
o Demanio civico può rappresentare terreni di proprietà collettiva per gli usi suddetti.
Definisce le attività e gli interventi che è possibile realizzare sulle diverse
Uso del suolo aree di un territorio; esso, per la parte generale, è normato dalle zone
territoriali omogenee (vedi).
1. La valorizzazione (del patrimonio culturale) consiste nell’esercizio
delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la
conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni
di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso, al fine di
promuovere lo sviluppo della cultura. Essa comprende anche la
promozione ed il sostegno degli interventi di conservazione del
patrimonio culturale. In riferimento ai beni paesaggistici la valorizzazione
comprende altresì la riqualificazione degli immobili e delle aree sottoposti
Valorizzazione a tutela compromessi o degradati, ovvero la realizzazione di nuovi valori
dei beni culturali paesaggistici coerenti ed integrati.
1. Le attività di valorizzazione dei beni culturali consistono nella
costituzione ed organizzazione stabile di risorse, strutture o reti, ovvero
nella messa a disposizione di competenze tecniche o risorse finanziarie
o strumentali, finalizzate all’esercizio delle funzioni ed al perseguimento
delle finalità. A tali attività possono concorrere, cooperare o partecipare
soggetti privati
Rif. artt. 6, 11 del TU 42/2004
Si considera vano quello che ha destinazione principale (camera,
stanza, salone, galleria e simili) nell’uso ordinario della unità immobiliare
(rif. DPR 01/12/1949 n. 1142)
-Per vano si intende lo spazio coperto, delimitato da ogni lato da pareti
(in muratura, legno, vetro, ecc.) anche se qualcuna non raggiunga il
soffitto. La parete interrotta da notevole apertura (arco o simili) deve
considerarsi come divisoria di due vani, salvo che uno di questi, per le
sue piccole dimensioni, non risulti in modo indubbio come parte
integrante dell'altro.
Vano utile -Per stanza (ex vano utile). si intendono le camere da letto, le camere da
(vedi anche abitabilità) pranzo, da studio, da soggiorno, le soffitte abitabili, le camere dei
domestici, le cucine e gli altri spazi destinati all'abitazione, separati da
pareti che vadano di norma dal pavimento al soffitto, che abbiano luce ed
aria dirette ed un'ampiezza sufficiente a contenere un letto di adulto
(almeno 8mq) ed il cui soffitto si trovi ad una altezza media di almeno m
2,20 dal pavimento.
Saranno considerate "stanze" tutti quei vani, compresa la cucina che,
arieggiati ed illuminati direttamente, abbiano una superficie netta
maggiore o uguale a 8 mq e consentano l'agibilità di un letto per adulti.
(rif C.M. 425/1967)
Per vani accessori si intendono i vani compresi nelle abitazioni,
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destinati ai servizi, ai disimpegni, ecc. (ingressi, anticamere, corridoi,
bagni, latrine, ecc.), nonché le piccole cucine che non abbiano i requisiti
per essere considerate stanze. Per altri vani si intendono tutti quei vani
che pur essendo compresi nel fabbricato residenziale non fanno parte
integrante delle abitazioni (botteghe, autorimesse, cantine, magazzini,
soffitte non abitabili, stalle, fienili, ecc.).
Rif. C.M. LL.PP. n.1820 del 23/07/1960
L’altezza minima interna utile dei locali adibiti ad abitazione è fissata in m
2,70 riducibili a m 2,40 per i corridoi, i disimpegni in genere, i bagni, i
gabinetti ed i ripostigli. Nei comuni montanti al di sopra dei m. 1000 è
consentita una riduzione dell’altezza minima dei locali abitabili a m.
2,55. Rif. D.M. 5 Luglio 1975
Le stanze da letto debbono avere una superficie minima di mq. 9, se
per una persona, e di mq. 14 se per due persone. Ogni alloggio deve
essere dotato di una stanza di soggiorno di almeno mq 14. Per ciascun
locale d'abitazione, l'ampiezza della finestra deve essere proporzionata
in modo da assicurare un valore di fattore luce diurna medio non inferiore
al 2%, e comunque la superficie finestrata apribile non dovrà essere
inferiore a 1/8 della superficie del pavimento. Rif. D.M. 5 Luglio 1975
Sono limiti e divieti imposti su un singolo bene o su un’intera area da Enti
Vincoli preposti alla tutela e sicurezza (vincoli ricognitivi); i vincoli sono un
ordinamento sovraordinato che deve essere recepito dallo strumento
(v. anche fascia di rispetto urbanistico; i principali vincoli sono: idrogeologico; paesistico o
servitù speciali) monumentale; sismico; boschivo o forestale, ambientale, ecc.
Per garantire l’attuazione del piano urbanistico nelle zone destinate
all'espansione dell'aggregato urbano il comune può espropriare le aree
ritenute necessarie a tale scopo.
Vincoli a L'approvazione dei piani particolareggiati equivale a dichiarazione di
contenuto pubblica utilità delle opere in essi previste e, quindi, rende le relative
espropriativo aree espropriabili.
Rif. Artt. 7,16,18, L.1187, del 19/11/1968
(mc) E’ la somma delle superfici utili lorde (vedi) moltiplicate per le
rispettive altezze interpiano. Norme di regolamento edilizio o dello
strumento urbanistico possono dettare date prescrizioni particolari per il
calcolo
(v/p vuoto per pieno-mc) E’ il volume totale dello spazio compreso tra le
pareti esterne, il pavimento più basso e la copertura misurata all'esterno.
Volume lordo è la cubatura totale compresa tra la superficie esterna delle
Volume edificato mura, il livello del pavimento più basso, e la parte esterna della
copertura. Qualora il livello del suolo sia inferiore a quello del pavimento
più basso, il volume lordo deve essere misurato partendo dal livello del
suolo. Qualora vi siano muri in comune con fabbricati contigui, il volume
lordo si misura partendo dalla linea mediana di tali muri.
Gli annessi che abbiano una struttura analoga a quella della costruzione
principale e siano stati costruiti con gli stessi materiali devono essere
compresi nel volume lordo (Rif. C.M. LL.PP. 425/1967 e n.1820 del
23/07/1960). - 19 -
DESCRIZIONE DISPENSA
Nel glossario si riportano le definizioni sintetiche di quei termini tecnici che maggiormente si utilizzano, sia nelle fasi di indagine che in nelle fasi di progetto di uno strumento urbanistico; per ognuno dei termini la spiegazione fornita deriva dalle specifiche norme di legge, quando esistenti, da vari regolamenti edilizi e dall'uso ormai codificato nella pratica disciplinare. Il glossario di urbanistica riporta i principali termini tecnici urbanistici, quali abitazione, abuso edilizio, accessibilità, barriere architettoniche, ecc.
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Atreyu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecniche per l'intervento urbanistico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Seconda Università di Napoli SUN - Unina2 o del prof Petrella Bianca.
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