Disfunzioni sessuali
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Figura 3: Il sistema endocrino
I fattori correlati al rischio di sviluppare una disfunzione sessuale (figura 4) sono in parte legati a problemi
medici, in parte a problemi emozionali, di stress, in parte a cambi di status sociale, e in parte a sessualità
forzata in qualsiasi senso e lo sono sia nell'ambito dell'abbassamento del desiderio che dell'eccitazione che
del dolore sessuale (ricerca JAMA 1999).
Quando un paziente lamenta una disfunzione sessuale, è sempre meglio fargli fare una visita da un medico,
perchè una disfunzione sessuale può essere causata da tutte queste cose ma anche da anemia, che porta a
sensazione di stanchezza, da un tumore, soprattutto se di organi che hanno a che fare con le funzioni
sessuali, da problemi vascolari (ad esempio alcuni pazienti scoprono di essere diabetici perchè lamentano
problemi di disfunzione erettile), da depressione, da tutti i disturbi endocrini, dal periodo di menopausa e post
menopausa, perché c'è uno sbilancio ormonale che può causare problematiche psicologiche, da ipertensione,
da ipertiroidismo, da isterectomia, dal disturbo di Peronye legato alla sessualità maschile, dalla gravidanza, da
tutto il periodo postpartum, da un trauma o da un intervento chirurgico agli organi genitali o alla colonna
vertebrale e da tutta la chirurgia vascolare. Una visita dal medico vi mette a riparo da eventuali sequele legali.
Inoltre sono importanti una visita ginecologica per la donna e una visita andrologica e urologica per l’uomo; è
importante farla fare a due specialisti che si conoscono bene e con cui si collabora per capire meglio la
situazione e poter iniziare una psicoterapia integrata con la sicurezza di aver escluso tutte le possibili
componenti organiche. .
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Figura 4: Fattori correlati alle disfunzioni sessuali
È chiaro che anche le problematiche psicologiche vanno a influire: stress, ansia, problemi con il partner,
problemi di relazione, mancanza di comunicazione, mancanza di intimità, diminuzione di desiderio sessuale
nel partner o personale e infine il problema dell'identità sessuale. Anche se l'omosessualità è stata tolta dai
disturbi mentali, ne rimane uno molto importante che è il disturbo dell'identità sessuale (nel DSMV disforia di
genere) delle persone che non sanno bene il loro ruolo ma soprattutto vivono questa situazione con estremo
disagio; anche se non è un vero e proprio disturbo, vivere questo disagio richiede assolutamente attenzione.
Il problema dell'erezione è un problema di vascolarizzazione, il pene non è un muscolo ma un tessuto
endoteliale, quindi il sangue arriva ai corpi cavernosi, gonfia il pene e blocca il reflusso venoso. Se c'è un
problema di vascolarizzazione arteriosa, il pene non riesce a inturgidirsi, se invece c'è un problema di blocco
venoso il pene può riuscire a inturgidirsi ma subito il sangue torna da dove è venuto e quindi l'erezione non
viene mantenuta.
Gli ormoni hanno la loro funzione nel desiderio. Gli estrogeni nella donna non sono proprio gli equivalenti del
testosterone nel maschio: mentre il testosterone è direttamente collegato alla sessualità, nella donna agiscono
più come modulatori. Sia nella femminilità che nel benessere psicofisico la prolattina ha un ruolo inibitorio,
l'ormone tiroideo se carente può ridurre il desiderio in entrambi i sessi, la tiroide è l'ormone del metabolismo
umano. Questo è molto evidente nelle anoressiche che hanno il ciclo bloccato, quindi non hanno estrogeni e
hanno un ormone tiroideo che basso all'inizio cerca poi di alzarsi, perchè tutto il metabolismo è rallentato).
Una delle caratteristiche dell'anoressica è che non ha alcun tipo di desiderio sessuale, non solo ha tutto il
pensiero incentrato sul cibo, ma non ha alcun desiderio e non perchè pensa al cibo e non gli interessa altro
ma perchè proprio fisiologicamente non è pronta a ricevere nessun stimolo di questo tipo.
Dallo studio NHSLS (figura 5) si può vedere come anche l'età possa influenzare il desiderio sessuale.
Abbiamo tre gruppi 1829, 4049, 5059; c'è una perdita di interesse sessuale che aumenta gradatamente nel
tempo assieme a una disfunzione erettile che aumenta con l'età; problemi di eiaculazione precoce ci sono
invece in tutte le età. .
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Figura 5: Prevalenza di disfunzioni sessuali maschili
desiderio
Il nasce da fattori biologici ma anche relazionali e il suo trattamento non può prescindere dal
considerare tutte queste dimensioni. Un esempio è il Viagra che agisce a livello della vascolarizzazione: posso
prendere anche 100 pillole di Viagra ma deve esserci anche una funzione mentale, deve esserci la relazione o
un desiderio sennò non funziona niente.
Il desiderio nell'uomo è relativamente costante e continuo sia pur con un certo declino, rispetto a quello della
donna che è fisiologicamente discontinuo anche in età fertile, in relazione alle variazioni endocrine, correlate ai
diversi stati fisiologici e psicoemotivi del ciclo mestruale, della gravidanza, del puerperio e della menopausa.
Kafka è uno degli psichiatri che più si è interessato di disfunzioni sessuali.
Un problema grosso è quello della menopausa, circa l'80% delle donne in menopausa riporta una diminuzione
del desiderio sessuale e i fattori non sono solo ormonali ma anche psichici e sociali; l'attività sessuale cambia
nella donna perchè dai 50 ai 59 anni diminuisce, scende moltissimo nel periodo peripre e post menopausale
per poi risalire dopo i 70 anni come se una volta che gli ormoni hanno trovato il loro equilibrio anche l'attività
sessuale ha un certo ritorno, anche se del 20%, non è tanto. L'età della menopausa in media è di circa 49 anni
anche se è sempre più oscillante e dipende da persona a persona. Come si vede nella figura 6 nel 1850 l’età
media della donna era 50 anni, mentre nel 2010 un terzo della vita è spesa in menopausa, quindi con tutta
una rielaborazione anche psichica che la donna deve fare.
Figura 6: Rapporto tra aspettativa di vita e menopausa
disturbi del desiderio sessuale
I sono i disturbi da desiderio ipoattivo e i disturbi da avversione
sessuale, che possono essere dovuti a una miriade di fattori (disturbi neurologici, disordini ormonali, dolore
cronico, incontinenza urinaria, malattie dermatologiche, uso di sostanze, comorbilità di ansia e depressione.)
disturbo da desiderio ipoattivo
Nel la prima cosa da indagare nel paziente è se il calo del desiderio è
globale o situazionale (perchè il partner non mi piace più, c'è un problema di coppia, vaginismo che porta poi a
una diminuzione della pratica sessuale in tutti e due in quanto la donne si ritrae, l'uomo sa di dare un disagio a
lei e di ritrae anche lui). In questi casi bisogna poi chiedere al paziente se il sesso non interessa più nella vita
reale ma se fa ancora sogni sessuali, quindi il desiderio è ancora vivo dentro di lui, se reagisce a degli stimoli
audiovisivi, se sente il desiderio della masturbazione. Quindi vanno un po’ indagati tutti questi aspetti per dare
una risposta e vedere a che punto è il calo del desiderio
Lo Piccolo (anno) afferma che chi ha un basso desiderio nei confronti del sesso ce l’ha ancora più basso nei
confronti della terapia sessuale.
A questo punto un altra cosa da indagare nei pazienti è la consapevolezza affettiva: cosa cambierebbe se si
raggiungesse un maggior livello di desiderio sessuale, cambierebbe veramente il rapporto di coppia? E se la
risposta è no probabilmente si è alla fine di un rapporto a meno che non venga ravvivato.
disturbo da avversione sessuale
Il è quello per cui c'è ansia, timore, disgusto e l'attivo evitamento del
contatto genitale con il partner. La repulsione può essere generalizzata o focalizzata, si hanno dei veri e propri
attacchi di panico nel momento in cui si pensa di avere un rapporto sessuale e quindi si usa l’evitamento e
strategie di copertura (ho mal di testa, sono stanco ecc.). Un disturbo di questo tipo rispetto al precedente
sembra molto meno legato a problemi organici e molto più legato a un quadro di fobia semplice. La fobia
semplice è la paura ad esempio dell’ascensore, dei gatti ecc., quindi una persona che vive una vita
apparentemente normale ma quando è il momento di salire in ascensore ha una sintomatologia tipo attacchi di
panico (se uno lavora al 5° piano inizia a essere un problema). Una fobia semplice va a impattare sulla vita
quotidiana di una persona e lo stesso è in questo caso; sembra che le tecniche migliori per un disturbo di
questo tipo siano quelle di tipo cognitivocomportamentale di riavvicinamento graduale al rapporto.
Una saltuaria avversione sessuale non persistente o ricorrente, non accompagnata da disagio o difficoltà
interpersonali non viene considerata un disturbo da avversione sessuale.
Spesso prima nasce la coppia e poi nasce la disfunzione, quindi devo capire se è un problema mio o un
problema di relazione (figura 7); ci sono casi in cui nasce prima la disfunzione ma le cause allora possono
essere organiche; nessuno di questi quadri organici è comunque incurabile. La disfunzione è sempre vissuta
all’interno della coppia anche se le cause sono organiche (come ad es. il diabete).
È importante nella terapia fare almeno una seduta a testa con i singoli separatamente, dove si dice che in
quella seduta si deve dire tutto ciò che non direbbe mai con il partner vicino.
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Figura 7: Comorbilità tra problemi coniugali e disfunzioni sessuali.
disturbi dell’eccitazione sessuale
I sono i disturbi dell’eccitazione sessuale femminile e il disturbo
maschile dell’erezione.
Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile
Il (DESF). La risposta di eccitazione sessuale
femminile si manifesta con lubrificazione e tumescenza: vasocongestione pelvica, lubrificazione ed
espansione vaginale (durante il rapporto la lunghezza della vagina cresce dai 6 ai 9 cm) e tumescenza dei
genitali esterni.
Il DESF è una persistente o ricorrente incapacità di raggiungere o mantenere fino alla fine dell’attività sessuale
una adeguata eccitazione; una episodica, transitoria disfunzione dell’eccitazione sessuale può capitare a tutti
diventa disturbo quando è persistente e ricorrente.
in ogni momento della propria vita, È
generalmente associata a disturbi dell’orgasmo ed è un disturbo che spesso non giunge all’attenzione del
clinico perché è molto meno percepibile dell’evidente eccitazione maschile. I trattamenti dell’eccitazione
sessuale femminile sono più che altro a livello di psicoterapia.
disturbo maschile dell’erezione
Il (DME) è la persistente o ricorrente incapacità di raggiungere o
mantenere fino al completamento dell’attività sessuale un’adeguata erezione; può essere associato al disturbo
da desiderio sessuale o all’eiaculazione precoce. La prima cosa da chiedere al paziente è se c’è un erezione
mattutina e se c’è ancora la masturbazione. La tumescenza notturna si può verificare con degli anelli di carta
da mettere alla sera: se la mattina l’anello è rotto significa che c’è stata un erezione, al contrario se è intatto
bisognerà indagare su altre cose. Poi dipende molto da come una persona vive la sessualità.
Nell’anamnesi sessuale bisogna vedere quando è insorta nell’uomo questa disfunzione erettile, il tempo
dall’esordio, la periodicità, se c’è una eiaculazione senza erezione che qualche volta è proprio legata a un
problema d’ansia, non a un problema medico; ci sono dei casi in cui una persona raggiunge una minima
eccitazione ma poi si emoziona talmente che non c’è vascolarizzazione quindi c’è eiaculazione ma senza
erezione, cosa che viene vissuta in maniera drammatica dal protagonista ma anche dall’intera coppia.
Ci sono differenti componenti delle disfunzioni sessuali maschili: psicogena, endocrina, vascolare (figura 8).
DESCRIZIONE DISPENSA
Il materiale descrive le disfunzioni sessuali caratterizzate da un anomalia del desiderio sessuale e dalle modificazioni psicofisiologiche che caratterizzano il ciclo di risposta sessuale. Le disfunzioni sessuali si dividono in disturbi del desiderio sessuale, disturbi dell’eccitazione sessuale, Disturbi dell’orgasmo, Disturbi da dolore sessuale.
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Atreyu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della Sessualità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Padova - Unipd o del prof Panzeri Marta.
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