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dotandosi di grandi armamenti.

La causa economica: i grandi gruppi industriali ricavavano enormi profitti dalla

costruzione di armamenti e navi, per loro la guerra e questo era fonte di grandi

guadagni. Tra le potenze industriali, si era scatenata una vera e propria gara

economica e commerciale sempre più dura per la supremazia.

Le cause culturali: si diffuse un giudizio positivo sulla guerra, cioè parte dell’opinione

pubblica vedeva nella guerra l’unica possibilità di cambiamento della situazione

sociale e politica.A determinare lo scoppio della Prima Guerra Mondiale fu l’attentato

di Sarajevo avvenuto il 28 giugno del 1914, contro l’arciduca Francesco Ferdinando,

erede al trono dell’impero d’Austria e Ungheria, un grave fatto di sangue nel quale

rimase ucciso con la moglie da un nazionalista serbo. In realtà l’Austria voleva

conquistare la Serbia, pertanto la Germania appoggiava l’Austria, mentre la Russia

sosteneva la Serbia. L’Austria dichiarò guerra alla Serbia il 28 luglio del 1914, da una

parte vi erano gli Imperi centrali cioè l’Austria-Ungheria e la Germania, a cui si

unirono poi l’impero turco e la Bulgaria; dall’altra le potenze della Triplice Intesa:

l’Inghilterra, Francia, Russia più la Serbia e gli altri Stati. Gli interventisti erano

invvece favorevoli a entrare in guerra e ne facevano parte – i nazionalisti fra cui

ricordiamo Gabriele D’Annunzio, - l’esercito e l’ambiente della corte, - i grandi gruppi

industriali, - alcuni tra i socialisti e i democratici i quali sostenevano che l’Italia

doveva schierarsi con le nazioni democratiche, l’Inghilterra e la Francia contro gli

Stati autoritari la Germania e l'Austria. Su posizioni simili a quelle dei nazionalisti si

trovava l’ex-socialista Benito Mussolini, espulso dal partito socialista proprio perché

favorevole alla guerra. Il 26 aprile del 1915 il governo italiano firmò a Londra un patto

segreto con la Francia e Inghilterra, l’Italia si impegnava a intervenire nel conflitto al

loro fianco in cambio della promessa di notevoli acquisizioni territoriali. Questo patto

venne tenuto segreto per ben due anni, e il 24 maggio del 1915 l’Italia entrò in guerra

a fianco delle potenze della Triplice Intesa. Subito dopo lo scoppio del conflitto la

Germania aveva invaso il Lussemburgo e il Belgio con l’intenzione di occupare la

Francia. I tedeschi furono però fermati sul fiume Marna in una battaglia che causò

500000 morti. L’Italia affrontò la guerra in condizioni di grave impreparazione, per

mesi molti soldati italiani non erano dotati neanche dell’elmetto, uno degli accessori di

equipaggiamento indispensabili per una guerra di trincea. Inoltre nelle trincee si

diffondevano gravi malattie, i rifornimenti erano difficili, a questo si aggiungeva la

durissima disciplina che il comandante generale Luigi Cadorna, aveva imposto ai suoi

soldati. Egli non fidandosi dei suoi uomini fece ricorso a gravi pene per ogni mancanza

punendo i tentativi di diserzione con la fucilazione. Fra il maggio e il giugno del 1916

l’esercito austriaco si impegnò in quella che venne chiamata la spedizione punitiva, in

quanto gli italiani erano stati definit traditori da punire per non aver rispettato i patti

della Triplice Alleanza. Gli austriaci volevano penetrare nella pianura padana

attraverso l’altopiano d’Asiago. L’esercito italiano, però, respinse l’offensiva e riuscì a

conquistare Gorizia nell’agosto del 1916. Il prolungarsi della guerra iniziava a pesare,

soprattutto sugli imperi centrali i quali non potevano procurarsi facilmente le materie

prime per il controllo che gli Inglesi avevano sui mari. La Germania affrontò la

marina inglese nella battaglia dello Jutland, ma la battaglia non bastò a sottrarre agli

inglesi il dominio dei mari. I tedeschi intensificarono così la guerra sottomarina contro

tutte le navi sospettate di portare rifornimenti agli avversari. L’affondamento del

transatlantico Lusitania causò la morte di un migliaio di persone fra cui 124 cittadini

statunitensi e ciò provocò proteste e dimostranze da parte degli Stati Uniti che

entrarono nel conflitto a fianco dell’Intesa. Il 1917 fu un anno decisivo per le sorti del

conflitto e non solo per l’ingresso degli Stati Uniti in guerra. Intanto in Russia esplose

una rivoluzione che abbattè il regime dello zar e che si chiamò: la Rivoluzione sovietica

di ottobre. Per evitare l’invasione del proprio territorio, la Russia uscì dalla guerra e il

3 marzo del 1918 con la pace di Berst-Litovsk stabilì le condizioni della resa, difatti la

Russia cedeva alla Germania la Polonia, i Paesi Baltici e riconosceva l’indipendenza

dell’Ucraina. Gli austriaci spostarono le loro truppe dal fronte russo a quello italiano

provocando una gravissima crisi militare all’Italia. L’esercito austriaco riuscì a

sfondare le linee italiane riportando una netta vittoria a Caporetto vicino a Gorizia il

24 ottobre del 1917. L’esercito italiano cominciò la ritirata, il nemico catturò decine di

migliaia di prigionieri e s'impadronì di molto materiale. Con grande fatica si riuscì a

stabilire una nuova linea di difesa lungo il fiume Piave. Cadorna venne sostituito dal

nuovo comandante Armando Diaz. L’Austria chiese l’armistizio e l’Italia risultava

vittoriosa. L’11 novembre veniva firmato l’ultimo armistizio con la Germania, si

concludeva così la Prima Guerra Mondiale, i morti furono circa 9 milioni, gli italiani

furono oltre 600.000. Per giungere alla pace definitiva si arrivò ai colloqui che si

svolsero a Parigi ed i trattati di pace furono firmati tra il 1919 e il 1920. I

rappresentanti delle quattro potenze vincitrici: Italia, Francia, Gran Bretagna, Stati

Uniti avevano obiettivi diversi e non mancarono momenti di tensione. Wilson aveva

steso un elenco di 14 punti che riassumevano i progetti per la futura politica europea,

inoltre egli dava molta importanza alla autodeterminazione delle nazioni, alla

inidpendenza di ogni nazione di scegliere la propria forma di governo. L’Italia ricevette

dall’Austria il Trentino, l’Alto Adige, la Venezia Giulia e Trieste.

Geografia

Gli Stati Uniti d’America sono una repubblica federale di tipo presidenziale, che si estende nel

continente nordamericano fra il Canada a Nord e il Messico a sud per 9.372614 Km quadrati

con 248.709.873 abitanti, La capitale è Washington, altre città importanti sono New York,

Chicago, Los Angeles, Filadelfia ecc.

L’unione è formata da 50 stati di cui 49 continentali e 1 insulare, l’arcipelago delle Hawaii.

Altri territori legati agli USA con status particolari sono: Portorico, le isole Vergini Americane,

Guam, le Samoa Americane od Orientali, le Marianne Settentrionali, le Marshall, le Cardine

Orientali e altre isole del Pacifico.

Alla fine del XVIII secolo il territorio americano era quasi completamente conosciuto. La

guerra dei 7 anni conclusasi vittoriosamente per la Gran Bretagna permise alle 13 colonie

britanniche dell’America Settentrionale di estendersi fino all’Ohio e al Mississippi. Nello

stesso tempo iniziarono i contrasti con la madre patria che portò a una crisi profonda e dette

inizio ad ostilità che terminarono solo con la dichiarazione d’indipendenza del 4 luglio 1776,

con cui venne proclamata la nascita degli Stati Uniti d’America. Nel 1789 G. Washington fu

eletto primo presidente d’America. Inizialmente il sud era agricolo e il Nord in via di

industrializzazione , l’espansione ad Ovest e la formazione di nuovi stati isolò il Sud

all’interno dell’Unione, seguì la sanguinosa guerra di secessione; durò quattro anni, fu aspra

e sanguinosa. Alla fine furono i Nordisti, grazie alla loro superiorità industriale che riuscirono

a imporsi. La prima conseguenza fu l'abolizione della schiavitù (1865). Alla vigilia della

prima guerra mondiale gli USA erano una delle massime potenze economiche mondiali. Alla

fine del 1929 scoppiò negli Usa una crisi economica senza precedenti, fu Roosvelt che

provvide a riorganizzare l’economia generale. Durante la seconda guerra mondiale invece

gli U.S.A. divennero l’arsenale della coalizione antitedesca ed entrarono ufficialmente in

guerra nel 1941. Alla fine della guerra gli USA dovettero affrontare i seguenti problemi:

riorganizzare la politica del mondo secondo i principi democratici, risanare l’economia dei

paesi vinti e alleati, bloccare l’avanzata del comunismo; iniziò così la guerra fredda. Con il

presidente Kennedy (1960) migliorarono i rapporti con Mosca, ma fu assassinato nel 1963. Il

nuovo presidente L B Johnson dovette affrontare i problemi della guerra del Vietnam, il

successore Nixon continuò l’apertura con il mondo comunista con una visita a Pechino, ma

lo scandalo Watergate segnò il suo definitivo tramonto. Sotto la presidenza di Ford finì la

guerra nel Vietnam. Gli altri presidenti che seguirono furono Carter e Reagan. Con

quest’ultimo iniziò un dialogo volto all’allentamento delle tensioni con l’Unione Sovietica. Il

suo successore Bush dovette affrontare la Crisi del Golfo Persico. Dal 1992 al 2000 è stato

presidente Clinton.

Scienze:

Sul Nostro pianeta c'è una vera e propria esplosione di vita, che si manifesta ai

nostri occhi nella sua infinita varietà. Oggi esistono tante specie, se tutti gli

organismi derivano dalle cellule primitive, dalle quali ci separano oltre tre

miliardi di anni. La variabilità dei carattero dipende dai cambiamenti legati alla

presenza di DNA MUTATI.

Ad Esempio nelle cellule figlie di un batterio possono, per mutazione, comprire

delle cilia, che renderanno più sufficienti i loro movimenti; ecco che un protozzo

può acquisire la capacità di costruire intorno alla propria cellula un guscio

protettivo di silice, come fanno gli attuali foraminiferi. Secondo la teoria di

Darwin furono innumerevoli le osservazioni compiute in un viaggio intorno al

mondo durato cinque anni a fornire Darwin la chiave per comprendere come le

specie possono evolvere. Infatti, non solo egli potè osservare numerose specie

sconosciute in Europa, ma ebbe soprattutto modo di analizzare le somiglianze e

nello stesso tempo le differenze, tra animali della stessa specie che abitavano

lungo i diversi. Ad esempio i cormorani che aveva visto lungo i fiumi del brasile.

Tecnologia:

I gas tossici e le nuove armi

Come in ogni conflitto il settore di ricerca maggiormente sviluppato fu quello

bellico, che raggiunse livelli impensabili nel giro di pochi anni. Le nuove armi

furono numerose, tutte ugualmente letali.

La mitragliatrice, che consentiva di sparare centinaia di colpi al minuto

agevolando molto la difesa delle trincee. L'uso della mitragliatrice, che

impediva le manovre di grandi formazioni in campo aperto come era in uso fino

a tutto il XIX secolo, fu anzi uno degli elementi che più di ogni altro contribuì al

rapido volgersi del conflitto in una massacrante guerra di trincea.

I gas tossici furono utilizzati per la prima volta dai tedeschi contro i russi,

senza molto successo, nella battaglia di Bolimow del 1º gennaio 1915, ma

divennero celebri a partire dal 22 aprile 1915, data in cui a Ypres (Belgio) per la

prima volta si fece uso di gas asfissianti al cloro, che provocarono il terrore tra

le truppe franco-britanniche. Il primo rudimentale rimedio agli attacchi chimici

era costituito da fazzoletti bagnati con acqua e/o urina, solo in seguito

sarebbero state sperimentate le prime maschere antigas. Nel corso della

guerra i gas al cloro sarebbero stati poi sostituiti in seguito da cloropicrina, poi

fosgene, per giungere infine al tipo di gas più evoluto, sparato da proiettili,

l'iprite (dal nome della stessa città di Ypres).

I lanciafiamme, introdotti dai tedeschi a Hooge il 30 luglio 1915.

I carri armati (utilizzati inizialmente dai britannici sulla Somme il 15

settembre1916), che suscitarono lo stesso stupore e terrore provocato dal gas

a Ypres, pur non essendo usati per lo sfondamento delle linee nemiche (come

avverrà poi nella seconda guerra mondiale), ma solo per il semplice supporto

alla fanteria.

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