Daumier, Honoré - Lettura dell'opera d'arte Gargantua

Honoré Daumier e la satira politica

Honoré Daumier è stato un pittore, scultore, litografo e caricaturista francese. Diventò famoso soprattutto per la realizzazione di opere di satira politica, realizzate con la tecnica litografica. Grazie alla sua formazione, egli divenne apprendista alla litografia Beliard e in seguito iniziò a collaborare con i giornali.

La caricatura di Luigi Filippo

Proprio su quest’ultima comparve la famosa caricatura raffigurante Luigi Filippo, successore di Carlo X in seguito alle rivoluzioni del 1830. Per la silhouette “periforme” data alla testa del Re, questa caricatura è una continuazione della tradizione iniziata da Charles Philipon, direttore de “La Caricature”, e ripresa da Daumier in quest’opera e in successive, come “Il passato, il presente, il futuro”, sempre tra le caricature rappresentanti Luigi Filippo.

Gargantua e la critica sociale

Parlando, però, di Gargantua, questo il nome della litografia, in quest’opera il Re viene rappresentato seduto su un gigantesco trono e che fa uscire dalla sua bocca una grande scala. Su questa scala vengono posti dei grandi sacchi riempiti di denaro, versato dalla folla ai piedi del Re. Sotto il trono troviamo delle figure con vestiti più curati, probabilmente degli avvicinati del sovrano, che raccolgono ciò che cade dalla rampa. Infine, in basso a destra, troviamo un altro gruppo di personaggi raccolgono ciò che cade dal trono reale e si dirigono verso l’Assemblea Nazionale. L’opera rappresenta lo Stato nel suo aspetto fiscale.

L'impatto politico delle opere di Daumier

Attraverso questa tavola, Daumier si ribella ad un regime che, nonostante la diffusione delle idee Repubblicane, continuava ad approfittare del popolo, dando vantaggi alla nobiltà e lasciando indietro le persone utili alla produttività dello Stato, come lavoratori e produttori industriali. La critica di Daumier va interpretata alla luce dei conflitti politici del suo tempo, essendo chiaro che, nell’ideologia liberale e repubblicana, il lavoro delle “persone produttive” aveva un’accezione totalmente positiva, contrapposta alla negatività con la quale era vista la classe politica. Quest’ultima, infatti, si presentava come la forza che reprimeva la parte buona e produttiva della società, tentando di imporre un dominio incontrastato; tutto ciò sempre nell’ottica di un periodo di profonda crisi economica e, di conseguenza, di malessere generalizzato della popolazione. A causa proprio di questa censura e repressione politica, lo stesso Daumier fu incarcerato per la creazione di quest’opera.