The Umbrella Academy 3: da vedere o no? Cosa ne pensiamo

A due anni dalla seconda stagione, una delle famiglie più disfunzionali di Netflix torna sul piccolo schermo. La serie è la trasposizione di una saga di fumetti, dall’omonimo nome, scritta da Gerard Way, cantante del gruppo musicale statunitense My Chemical Romance. Le prime due stagioni hanno seguito quasi pedissequamente la trama sceneggiata dal cantante nei fumetti, mentre questa terza è sì tratta dal prossimo volume, ma il fumetto a cui si riferisce non è stato ancora rilasciato, e si chiama appunto Sparrow Academy.

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The Umbrella Academy 3: dove eravamo rimasti?

TUA è una serie molto complessa e che deve essere seguita con attenzione, un po’ come Dark; piena di salti temporali, futuri distopici e passati che non dovrebbero essere cambiati. Quindi non è sempre facile fare il punto della situazione, ma proviamo a fare un recap di dove eravamo rimasti con la season precedente.

L'Academy, finalmente riunita, suppur nel passato, scopre di essere ricercata per terrorismo come presunta complice nell'assassinio del presidente John F. Kennedy. Grazie a Herb, che ora è il nuovo leader ad interim della Commissione, i membri della Academy possono usare una valigetta per tornare nel 2019, e provano a tornare indietro. Ma finiscono in una dimensione parallela nel 2019, dove la Umbrella Academy scopre che Reginald è vivo e ha formato la "Sparrow Academy" invece, con Ben, ancora in vita come Numero Due, e cinque diversi ragazzi oltre a un non identificato cubo verde fluttuante.

The Umbrella Academy 3: cosa aspettarsi

La terza stagione della serie, ha sicuramente generato moltissimo hype nei fan, che hanno dovuto aspettare a lungo per vederla. Soprattutto per poter prendere visione di un cambiamento che destava non poca curiosità, il passagio da Vanya a Viktor, avvenuto in modo coerente con i cambiamenti nella vita privata del suo interprete Elliot Page.

Dunque la stagione si apre con i ragazzi in questa nuova dimensione che, spaesati non sanno come affrontare questa nuova sfida. Dunque, mentre Cinque cerca di capire come aggiustare il continuum spazio-temporale per tornare al proprio universo, dall'agenzia arrivano strane e sicuramente non buone notizie.

Infatti sembrerebbe che il paradosso creato dalla loro esistenza in un mondo dove non dovrebbero esistere, sta portando alla fine dell'universo, di nuovo. E quindi, se da un lato ciò che si erano lasciati dietro negli anni '60 è anch'esso rimasto vittima dei cambiamenti dovuti alla loro presenza, i ragazzi non potranno sostare a lungo neanche nel nuovo universo di approdo.

Nel complesso quindi questa stagione è scorrevole e non ha momenti di noia o lungaggini inutili. Tuttavia sembra non essere così spensierata e caciarona come la stagione che l'ha preceduta. Sicuramente i colori sono meno brillanti e anche il tenore della storyline si adegua al passaggio a toni più scuri. Ma è senza dubbio da vedere per poter continuare a seguire questa interessante storyline, nella quale siamo certi non possiate non avere personaggi ai quali vi siete affezionati.

Lucilla Tomassi