Dress code a scuola, la circolare di un preside fa scoppiare le polemiche: “È un ritorno al medioevo”

La questione del dress code a scuola è sempre molto dibattuta. Chi sostiene la necessità di vestire in modo consono e adeguato al contesto scolastico e chi invece considera l’abbigliamento un modo attraverso cui i ragazzi possono esprimere la propria personalità e che quindi deve essere tutelato e rispettato.

Tra chi è favorevole all’applicazione di regole più rigide sul dress code c’è anche il preside di un liceo a Reggio Emilia, che ha riportato all’attenzione dei ragazzi e del corpo docenti questo tema delicato e discusso.

Il dirigente ha redatto una circolare specifica che si pone come obiettivo quello di fornire le linee guida da seguire per mantenere un corretto abbigliamento.

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La circolare del dirigente

Nel documento redatto dal dirigente scolastico della scuola superiore di Reggio Emilia viene ribadita l’importanza di rispettare adeguatamente il contesto scolastico, mantenendo un abbigliamento sobrio e decoroso. Per questo nella circolare vengono elencate diverse regole che vincolano il dress code degli studenti. Niente bermuda o pantaloni corti sopra il ginocchio, niente minigonne né canottiere, niente top che lasciano scoperta la pancia, magliette troppo scollate né tanto meno trasparenti. Insomma agli studenti, al personale docenti e Ata è richiesto un modo di vestire all’insegna della discrezione.

Le reazioni degli studenti

Sebbene queste regole non siano state pensate come rigidi divieti da rispettare ma solo come linee guida che sarebbe opportuno seguire, non sono mancate le polemiche da parte del corpo studentesco. In particolare, sui social media il richiamo al buon senso promosso dal dirigente è stato ampiamente criticato e definito un “ritorno al medioevo” da molti utenti. Nonostante le reazioni scatenatesi, il preside continua a ritenere indispensabili le indicazioni fornite al personale scolastico e ha evidenziato come in tutti i regolamenti di istituto venga ribadito il concetto di “abbigliamento adeguato”. L’obiettivo della circolare che sta facendo tanto scalpore, come sottolinea il dirigente, non è quello di imporre una divisa standard o di limitare la libertà di espressione dei ragazzi, ma quello di insegnare ai ragazzi il rispetto per il contesto in cui si trovano, che inevitabilmente è data anche dal modo di vestire. Per questo motivo il preside ha fortemente consigliato di indossare un abbigliamento che sia semplicemente consono: “Abbiamo dato qualche indicazione in più per evitare che l’interpretazione sia personale e per dare ai ragazzi un orientamento preciso”. Queste le parole del dirigente riportate da 'Orizzonte Scuola'.