Ti metto il testo originale latino:
Filius eius(di Giuseppe) Moyses fuit, quem praeter paternae scientiae hereditatem etiam formae pulchritudo commendabat. Sed Aegyptii, cum scabiem et vitiliginem paterentur, responso moniti eum cum aegris, ne pestis ad plures serperet, terminis Aegypti pellunt. Dux igitur exulum factus sacra Aegyptiorum furto abstulit, quae repetentes armis Aegyptii domum redire tempestatibus conpulsi sunt. Itaque Moyses Damascena, antiqua patria, repetita montem Sinam occupat, in quo septem dierum ieiunio per deserta Arabiae cum populo suo fatigatus cum tandem venisset, septimum diem more gentis Sabbata appellatum in omne aevum ieiunio sacravit, quoniam illa dies famem illis erroremque finierat.
ok ecco il tuo testo con le mie modifiche, relativa spiegazione e le parole corrispondenti in latino:
La mia traduzione è in grassetto
Le parole corrispondenti latine sn in rosso
Le mie spiegazioni in blu
La tua traduzione è quella scritto normale 
Il figlio di egli (- nn è sbagliato, ma è meglio dire "suo" piuttosto che di lui, qndo c'è eius; quindi viene: suo figlio - ) fu Mosè , il quale lo splendore affidava oltre l’eredità della conoscenza del padre anche della legge. ( - allora qsto rigo da splendore a legge andava fatto così : al quale affidava oltre l'eredita "prater hereditatem" anche "etiam" la bellezza del corpo "pulchritudo formae" e le conoscenze paterne "scientiae paternae", che sono tra l'altro 2 nominativi e sn quindi il soggetto) Ma gli egizi ammoniti, con la ruvidezza e con lebbra furono influenzati ( allora... Aegyptii come hai fatto anche tu, è soggetto, quindi io ho fatto: Gli Egizi avendo sopportato "cum patirentur" - il costrutto cum + ablativo - la scabbia e la vitiligine "scabiam et vitiliginem" - sono 2 malattie note pure oggi, le dovevi lasciare così come sono- ) con la risposta , con i malati di egli , affinché la peste non si diffonda agli altri , al confine gli egizi scappano. ( avvisati dal responso " responso moniti" lo cacciarono "eum.... pellunt" ai confini dell'egitto " terminis Aegypti" con i malati "cum aegris" affinchè la peste non si diffondesse agli altri - qsto pezzo era fatto bene, solo il tempo nn andava bene- ) Allora il condottiero portò via con un furto le costruzioni sacre ( o anche cose sacre ) dall’egitto ( - qsto pezza era ok nn ti ho scritto nulla - ): ed essi ritornati con le armi dagli egizi la casa ritornare furono spinti con i tempi. ( e gli egizi che attaccavano con le armi "repetentes armis" furono costretti a ritornare in patria "domum... redire conpulsi sunt" a causa delle tempeste "tempestatibus" )
Perciò Mosè , con damasco, l’antica patria, aveva contrattaccato occupò il monte Sinai ( perciò Mosè, tornato " repetita" a damasco - nn capisco perchè hai tradotto con damasco! - l'antica patria - qsto andava bene - occupò il monte Sinai - pure qsto andava bene- ) quando finalmente era venuto , affaticato sette dei giorni per il digiuno e per il deserto dell’arabia con il suo popolo ( sul quale "in quo" era finalmente giunto dopo un digiuno di sette giorni, attraverso il deserto dell'arabia con il suo popolo affaticato - qsto pezzo era un vero pasticcio - ) giunto il settimo giorno con l’usanza la gente consacrò il sabato appellandosi sopra tutto il tempo con il digiuno , dopochè quei giorni la fame e la colpa a quelli era finita. ( Rese sacro " sacravit" per l'eternità " in omnea aevum" il settimo giorno "septimum diem" chiamato "appellatum" secondo la tradizione del popolo "more gentis" Sabato, poichè "quoniam" - che introduce una causale - quel giorno "illa dies" la loro fame e il loro vagabondare "erroremque" erano finiti "finierat" )
Spero sia chiara, ci ho perso 1 ora solo per scrivere tutta la spiegazione 