Ciao e benvenuta
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Questa versione dovrebbe avere delle parti simili a quella che serve a te: vedi se riesci a ricavare qualcosa, perchè altrimenti non si trova altro...
At vero quanta maris est pulchritudo, quae species universi, quae multitudo et varietas insularum, quae amoenitates orarum ac litorum, quot genera quamque disparia partim submersarum, partim fluitantium et innantium beluarum, partim ad saxa nativis testis inhaerentium. Ipsum autem mare sic terram adpetens litoribus eludit, ut una ex duabus naturis conflata videatur.
Exin mari finitimus aer die et nocte distinguitur, isque tum fusus et extenuatus sublime fertur, tum autem concretus in nubes cogitur umoremque colligens terram auget imbribus, tum effluens huc et illuc ventos efficit. Idem annuas frigorum et calorum facit varietates idemque et volatus alitum sustinet et spiritu ductus alit et sustentar animantes.
Restat ultimus et a domiciliis nostris altissimus omnia cingens et coercens caeli conplexus, qui idem aether vocatur, extrema ora et determinatio mundi, in quo cum admirabilitate maxima igneae formae cursus ordinatos definiunt.
E quanta bellezza è nel mare! quale spettacolo ci offre la sua visione d'insieme! quante e quanto varie sono le sue isole! Quale delizioso scenario offrono le sue coste e le sue spiagge! E quante e quanto disparate sono le forme viventi immerse nelle sue acque o solcanti a nuoto la sua superficie o fissate alla roccia col guscio in cui sono nate! E lo stesso mare, preso dal desiderio della terra, scherza sul lido sì che i due elementi paiono fusi in uno solo.
In secondo luogo l'aria, che segue nell'ordine la massa marina, è sede dell'alternanza del giorno e della notte: ora, dispersa e rarefatta, sale verso l'alto, ora si condensa a formare delle nubi e, immagazzinando acqua, alimenta e corrobora la terra con le piogge, ora, scorrendo qua e là. determina i venti. A lei si deve l'annuale alternarsi del caldo e del freddo. E' inoltre l'aria che sostiene il volo degli uccelli e, inspirata, dà vita e nutrimento agli esseri viventi.
Resta il cielo o etere che dir si voglia, il più lontano ed il più alto sopra i luoghi da noi abitati, che tutto cinge ed abbraccia nel suo amplesso, estrema piaga ed ultimo confine del mondo in cui delle masse di fuoco percorrono orbite mirabilmente regolari.
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