- Greco
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versione greco! x favore è importante!!!
ANDREA_PISA - Erectus - 140 Punti
Due muli carichi del loro peso camminavano;
l'uno portava i cesti con i soldi,
l'altro invece molti sacchi rigonfi di orzo.
Il primo, ricco di quel peso,
andava a testa alta,
facendo risuonare col movimento del collo il campanello,
Il compagno segue tranquillo con placido passo.
All'improvviso dei ladro sbucano dai loro nascondigli.
Nel mezzo del tafferuglio,
feriscono con la spada il mulo, rubano i soldi
e ignorano il vile orzo.
Mentre il mulo derubato piange la sua situazione,
l'altro dice: Godo di essere stato disprezzato,
infatti non ho perso nulla e non sono stato ferito.
Con questa favola si dimostra che
la pochezza delle persone le mette al sicuro;
mentre le grandi ricchezze sono esposte a grande pericolo.
ANDREA_PISA - Erectus - 140 Punti
SuperGaara - Mito - 120308 Punti
Non sono riuscito a trovare il testo greco, ma solo la sua traduzione:
Due muli camminavano al tempo stesso, l'uno portando ceste piene d'oro e di ricchezze, l'altro sacchi pieni di orzo. Il mulo che portava l'oro camminò superbo scuotendo un campanello squillante, l'altro lo segui con passo lento e tranquillo. Imrovvisamente comparverò i ladri, ferirono il mulo che portava le ricchezze e ghermirono tutto il bottino, dell'altro risparmiarono l'orzo a causa dello scarso valore. Quando i briganti se ne andarono, lo sventurato mulo privo del carico e pieno di ferite pianse dicendo:" Ben mi sta; infatti essendo troppo superbo con il carico prezioso, non riconosco le grandi ricchezze con i grandi pericoli e sono soggetto alle insidie. Tu, poichè sei povero, non cadi mai nel pericolo".
Duo muli iter idem faciebant, sarcinis gravati; unus eorum fiscos pecuniae plenos, alter saccos hordei refertos portabat. Ille, pretioso onere superbus, excelsa cervice incedebat, clarum tintinnabulum iactabat comitemque spernebat; hic post eum placidos et quietos gradus faciebat. Subito latrones ex insidiis eruperunt (da erumpo): mulum, qui pecuniam portabat, ferro vulneraverunt, nummos diripuerunt (da diripio), mulum vili hordeo onustum neglexerunt (da neglego). Tum, qui vulnera acceperat, tristem sortem suam flebat; alter autem dicebat:" Res prospere mihi evenit, quem latrones non vulneraverunt quique sarcinas non amisi".
Hac fabella Aesopus ille nos docet: impotentes hominum cupiditates divitiae excitant; divites magnis semper periculis, immaturae interdum neci sunt obnoxii; ideo angores et pavores eorum vitam terrent; qui autem in paupertate aetatem degunt, nullius inimici invidiam movent eorumque vita tuta est et placida.