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pressi di Brema) J H S (1745-1816). Essi furono i
OHANN IERONYMUS CHRÖTER
principali organizzatori della Himmels-Polizey (1800-1815) (Polizia
Celeste) fondata appunto per dare la caccia a quel pianeta che sarebbe
dovuto esistere fra Marte e Giove. Quando, il 1° gennaio 1801,
l'astronomo italiano G P (1746-1826) scoprì il primo
IUSEPPE IAZZI
pianetino (Cerere) ad una distanza di 2.76 UA dal Sole, sembrò
dimostrare la validità della legge, ma ulteriori osservazioni
condussero, nei successivi anni, rapidamente alla scoperta di altri
numerosi pianetini più o meno alla stessa distanza tanto da far ormai
ritenere che quel “vuoto” non era occupato da un pianeta ma bensì da
una miriade di oggetti. Oggi sappiamo che la fascia (o cintura) dei
pianetini (o asteroidi) orbitano generalmente intorno al Sole a
distanze comprese da 2.2 a 3.2 UA, con una distanza centrata proprio
sul già ricordato valore di 2.80 UA. Un'ulteriore conferma della legge
di T -B venne fornita quando, nella notte del 13 marzo 1781,
ITIUS ODE
l'astronomo reale W F H (1738-1822) individuò un nuovo
ILLIAM REDERICK ERSCHEL
pianeta. Infatti, la sua distanza dal Sole, 19.18 UA, è in
sorprendente accordo con il valore di 19.60 UA previsto da tale legge.
H , che per questa scoperta ricevette la prestigiosa Copley Medal
ERSCHEL
dalla Royal Society di Londra, chiamò Georgium sidus il nuovo pianeta
III (1738-1820) ma dopo qualche
in onore del re d'Inghilterra G IORGIO
controversia tra gli astronomi il pianeta assunse il nome oggi noto di
Urano su suggerimento proprio di B . Tuttavia, per i pianeti più
ODE
esterni Nettuno e Plutone, rispettivamente scoperti da J G
OHANN OTTFRIED
G (1812-1910) nel 1846 e da C T (1906-1997) nel 1930, la
ALLE LYDE OMBAUGH
discrepanza tra le distanze osservate e quelle previste aumentano
considerevolmente e quindi si dovette riconoscere che, nonostante
l'utilità dimostrata in passato, la legge di T -B non è in grado
ITIUS ODE
di spiegare compiutamente l'architettura del Sistema Solare e si
ignorano le cause dell'esistenza di una tale legge e il perché questi
ultimi pianeti vi facciano eccezione. E' probabile che tale legge
nasconda qualcosa di più importante che ancora non siamo riusciti a
scoprire, infatti, una versione leggermente modificata di essa vale
anche per i sistemi di satelliti di un pianeta anche se le regolarità
più interessanti sono però altre, soprattutto quelle che regolano i
periodi di rivoluzione e di rotazione dei vari pianeti. Sulla strada
aperta da T -B fecero seguito altre leggi empiriche come quelle
ITIUS ODE
degli astronomi francesi G e E B (1857-1944) che proposero,
AUSSIN MILE ELOT n
rispettivamente, le relazioni d=(1/214.45)·1.7226 (1880) e
n
d=0.28+(1/214.45)·1.883 (1905) che vennero pubblicate su Comptes
Rendus. In Italia l'astronomo G A (1887-1958) propose
IUSEPPE RMELLINI
n
d=1.53 che venne dapprima comunicata all'Accademia dei Lincei nel 1917
e successivamente apparsa in un articolo di Scientia nel 1918. Nel
1937 venne pubblicata sull'Astronomische Nachrichten la legge di A.
S in cui le distanze approssimate dei pianeti sono 5.2·(1/7α)
TAUCH
(Mercurio), 5.2·(1/4α) (Venere), 5.2·1/3α ) (Terra), 5.2·(1/2α)
(Marte), 5.2·1 (Giove), 5.2α (Saturno), 5.2·2α (Urano), 5.2·3α
(Nettuno) e 5.2·4α (Plutone) con costante α=1.81. L'anno successivo,
sempre sullo stesso periodico, S M (1890-1980) propose la
TJEPAN OHOROVICIC
n
seguente relazione: d=3.363±3.363·0.88638 . Semplice e col pregio di
avere una successione regolare da 1 (Mercurio) a 10 (Plutone) è la
n
relazione d= (1.672) ·0.2315 (1957) di T N (1899-1981). Altre
ITO ICOLINI
relazioni, più o meno simili a quella originaria di T -B , come
ITIUS ODE
quella di F.A. B pubblicata sul Bulletin de la Société Astronomique
LACK
de France nel 1923, quelle italiane di P V (1896-1954) e di
AOLO OCCA
S C , ed altri ancora sono leggi empiriche che possono far
ATURNO ARLOMUSTO
pensare a fattori di regolazione dinamica agenti nel Sistema Solare
all'epoca della sua formazione. Nella sottostante tabella si riporta
il confronto dei risultati delle varie leggi proposte: