Romanzo di formazione (2)

Definizione e caratteristiche

Il romanzo di formazione è un genere narrativo tipico e quasi esclusivo della letteratura tedesca. In lingua tedesca si dice "Bildungsroman. Del termine, esistono, però, anche delle varianti come Entwicklungsroman, Erziehungsroman, (romanzo di apprendimento o educazione); è una biografia interiore che non è soltanto la storia di uno sviluppo psicologico, ma anche di un'educazione morale, intellettuale e a volte artistica; l'aspetto più saliente è quello pedagogico. Il termine designa, pertanto, un tipo di narrazione in cui il personaggio principale si forma e matura a contatto con il mondo e attraverso le esperienze che vive. Il romanzo formativo non parte dall'idea dell'uomo "fatto" che dovrebbe confrontarsi con un ordine fisso sotto forma di prova, ma introduce la nozione ottimistica di divenire, sia per l'individuo che per la società, in cui si evolve: la vita è un campo di esperienza, una scuola che gradualmente plasma l'eroe e la sua concezione del mondo. In vari aspetti, il Bildungsroman descrive un itinerario costante: "vocazione" dell'eroe che ha appena terminato l'adolescenza e deve sviluppare le sue possibilità prima con una rottura con la sua esistenza precedente cioè con universo chiuso dell'unità familiare che nei romantici si traduce in conflitto di generazioni poi da un "viaggio" (geografico, interiore e iniziatico), dove incontri successivi (= l’amante, l’amore) sono vissuti come un arricchimento, infine, spesso da un ritorno nei luoghi di partenza che permette di misurare i progressi compiuti.

Il romanzo di formazione nella storia letteraria

Il Bildungsroman, i cui inizi possono essere visti nel romanzo barocco con Simplicius Simplicissimus di Grimmelshausen e in Tom Jones di Fielding, si sviluppò in Germania soprattutto nel XVIII secolo, poi tra i romantici, e fino all'era contemporanea. Il protagonista ricopre il ruolo di portatore della visione del mondo dell’autore, di cui riflette gli ideali. Alla fine del Bildungsroman, il personaggio, maturato dalla "conquista cognitiva di se stessi", ha trovato il suo giusto posto nell'ordine mondiale e nella società del suo tempo. I l modello del genere è costituito dai due romanzi che compongono il Wilhelm Meister di Goethe, in cui l'intento pedagogico risulta già molto esplicito nel titolo del primo "Anni di tirocinio di Wilhelm Meister”. Nell'opera è notevole la ricchezza di contenuti problematici ed è per questo che gli scrittori romantici subirono enormemente il fascino del modello goethiano, in modo tale che ognuno si sentì in dovere di scrivere il proprio Bildungsroman. Nonostante la dichiarata fedeltà al modello di Goethe, in realtà ciò che caratterizza tali romanzi di formazione è la disgregazione della struttura narrativa e soprattutto lo sforzo di immettere nella narrazione quanto più materiale eterogeneo possibile, in modo da infrangere gli schemi narrativi tradizionali. Per esempio, Ludwig Achim von Arnim, con La Contessa Dolores crea un romanzo-zibaldone e per la prima volta traspone in un personaggio femminile la storia della formazione interiore. Brentano, invece, aveva chiamato il suo Godwi un "romanzo inselvatichito". Questo genere letterario, nell'Ottocento produsse una grande varietà di forme: tono lirico predominante nel romanzo romantico (cfr. al romanzo di Novalis il cui tema è la ricerca del "fiore azzurro", cioè il simbolo della poesia pura) oppure le inevitabili intrusioni autobiografiche. A questo possiamo aggiungere gli epigoni del Romanticismo e la fioritura neoromantica dei primi anni del Novecento con Peter Camenzind di Hesse, pubblicato nel 1904. La svolta più recente è data dalla parodia del genere con Felix Krull di Thomas Mann del 1954; d'altra parte, anche il Doktor Faust dello stesso Mann, del 1947, può essere fatto rientrare nel genere di romanzo di formazione. In Francia, il romanzo di formazione per eccellenza è L’educazione sentimentale di Flaubert, mentre in Italia abbiamo Storia di una capinera di Verga, Le avventure di Pinocchio di C. Lorenzini e le Confessioni di un italiano di Ippolito Nievo.